e gli alimenti funzionali


Le sostanze bioattive sono delle molecole che si trovano negli alimenti e che hanno delle proprietà benefiche e protettive per il corpo umano. Gli alimenti che sono ricchi in sostanze bioattive vengono chiamati: “alimenti funzionali”, in inglese functional food. Questi alimenti, se vengono consumati nella propria dieta, hanno un’azione preventiva sulla salute. Un alimento è funzionale se le sue proprietà sono scientificamente dimostrate.
Le sostanze bioattive contenute nel cibo, sembrano svolgere un ruolo importante nel mantenimento dello stato di salute grazie alla loro potenziale capacità di contrastare direttamente e/o indirettamente l’infiammazione, intervenendo in numerosi processi del metabolismo e non da ultimo, sulla composizione del microbiota intestinale.
Mentre le sostanze antiossidanti e antiradicali liberi, come ad esempio le vitamine ed alcuni minerali, proteggono le cellule dal danno e dall’invecchiamento.

Un po’ di storia
L’origine del concetto di “sostanza funzionale”, risale agli anni ’80, in Giappone. Già nell’antico Egitto si conoscevano le proprietà dell’aglio, della cicoria che venivano prescritti in caso di disturbi. Oggigiorno, le nuove ricerche e la tecnologia avanzata, hanno permesso di riconoscere le molecole d’origine naturale che sono biologicamente attive.

Le molecole o le sostanze bioattive sono:
- I flavonidi.
- I polifenoli.
- Gli isoflavonidi.
- Gli isotiocianati.
- I carotenoidi.
- I fitosteroli.
- Gli oligosaccaridi.
- Gli acidi grassi omega 3 e 6.
- I prebiotici: inulina, amidi resistenti, Beta glucani, arabinoxilani.

Dove troviamo le sostanze bioattive
Polifenoli e tannini:
- Uva, vino, pistacchi.
- Bacche, ribes nero.
- Cacao.
- Tè.
Carotenoidi e licopene:
- Pomodoro.
- Peperone rosso ed arancione.
Flavonidi (esperidina e quercitina):
- Agrumi, in particolare le pellicine bianche.
- Cipolle e capperi.
Isoflavoni:
- Soia e leguminose.
- Cereali integrali.
Inulina: cicoria, banane, aglio, cipolle, topinambur, asparagi, porri. Amidi resistenti: patate, manioca, pasta fredda. Beta glucani: avena, orzo, funghi. Arabinoxilani: cereali integrali.

Infiammazione, cosa s’intende
L’infiammazione coinvolge il sistema immunitario e si manifesta con dei segnali tra i quali troviamo: cambiamenti interni, dolori muscolari ed articolari. Può essere causata da un’infezione batterica o virale e dipendere dalla suscettibilità genetica individuale, dall’ambiente in cui viviamo, dall’invecchiamento, da fattori dietetici (composizione della dieta), dalla composizione del microbiota intestinale, dalle malattie autoimmuni (ad esempio la celiachia) o da allergie (risposta eccessiva a contatto con una sostanza). L’infiammazione si dice che è multifattoriale. L’infiammazione può anche diventare cronica e mantenere il sistema immunitario sempre attivo (ad esempio la tubercolosi).

Sostanze riconosciute pro-infiammatorie
- Lo zucchero.
- Il sale.
- I grassi.
- L’alcool.
- Numerosi additivi presenti nei cibi ultraprocessati (UPF, acronimo in inglese).

Lo studio europeo MaPLE (Microbiome Manipulation through Polyphenols for managing leakiness in the Elderly) ha dimostrato che una dieta ricca di polifenoli è in grado di ridurre i livelli di una sostanza chiamata zonulina, che è utilizzata come marcatore indiretto della permeabilità intestinale. La mucosa intestinale, più è permeabile, più lascia passare sostanze anche dannose, con un certo rischio per la salute. Inoltre, è anche stato dimostrato che i polifenoli possono modulare positivamente la pressione sanguigna e la composizione del microbiota intestinale. Un altro contributo al mantenimento della salute.

Altre schede interessanti
- Il microbiota intestinale.
- La Dieta Mediterranea.
- Omega 3.

Link e app utili
- www.smart.ieo.it
- www.nutrimi.it
- www.dietista-ti.ch Gruppo dietiste indipendenti Ticino
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Cecilia Soldati, Dietista StudioGastro
Aggiornato: marzo 2024